Le tue mani sono il profumo di bucato
le contemplo, rimango colpito nel sentirne lo scroscio dell'acqua quando colpisce piatti,
mi evocano l'aroma del pane al mattino, il suono della caffettiera quando il caffè è pronto
Le tue mani comunicano forza
ogni ruga su di essa la tua fatica,
scavate, solcate nei tuoi ottanta anni.
Le tue mani sono la povertà
la terra crettata dal sole nelle roventi giornate di Luglio
urlano violenze passate, violenze subite
gridano attraverso quelle macchie un perchè
le tue sono le mani di una Mamma
sussurrano le dolci carezze prima di addormentarti
quando tutto è buio ed esse sono li a stringerti,
il dolce calore che provi quando sai che sono li per te
Ne rimango estasiato, come una tela colma di infinite pennellate policrome
le osservo, ne colgo la bellezza che esse celano
l'incanto della vita stessa
la semplicità.
Gaspare Frazzitta
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